De Chérisey

L'ineffabile marchese condivideva alcuni tratti del carattere di Pierre Plantard. Per tanti anni ne era stato l'amico e, comunque, il sodale, fraterno confidente nelle società segrete, alla cui guida c'era sempre il buon Pierre, sin dai tempi della loro prima conoscenza nel gruppo che si riuniva presso la chiesa di Saint Louis d'Antin, mentore l'abate Francois Ducaud-Bourget.
Almeno, così sembra essere stato, se vogliamo credere a quanto lo stesso Philippe, poco tempo prima della sua morte, scriveva in una lettera a Pierre (17.1.1985) in cui gli protestava la sua invariata amicizia, più che quarantennale, ricordandogli, peraltro, di essere sempre stato il suo fedele servitore!.

Il motivo del dissapore che si era venuto a creare tra i due, reso noto dallo stesso Philippe nella lettera citata, era relativo a fatti della loro comune militanza nel Priorato di Sion, la società segreta costituita nel 1956 da Plantard. Lo sgarbo fatto dal marchese dovette essere molto grave, perché l'amicizia tra i due si ruppe e divenne così definitiva che, alla morte di Philippe (8.1985), Plantard non partecipò neanche ai suoi funerali.

I tre "mousquetaires" avevano condiviso i loro interessi frequentando anche alcuni gruppi artistici vicini al Surrealismo.

Gérard de Sède, nato nel 1922 da una famiglia della Guascogna imparentata con CLEMENTE V, il papa che aveva distrutto l'Ordine del Tempio, dopo aver completato i suoi studi a Parigi e a Tolosa ed essersi diplomato negli studi superiori di filosofia e prima di diventare uno scrittore conosciuto, intorno alla fine degli anni '40, militava nel gruppo neo dada "LES REVERBERES" che, oltre a lui, contava nei suoi ranghi Noel ARNAUD, Jean Francois CHABRUN, Marc PATIN. Ed è proprio alla fine del 1939 che alcuni pittori aderenti al gruppo prendevano parte alla prima esposizione di pittura e disegno "loufoque", presentata dal comico Pierre DAC che redigeva la prefazione al catalogo dell'esposizione, in cui figuravano le opere di Michel TAPIE, Aline GAGNAIRE, PEYNET, EFFEL e del più famoso FADA-LOUF. [1]

Les Revérbères, in più d'una occasione, manifestò simpatia a Jean COCTEAU già considerato una delle "bestie nere" del Surrealismo, movimento letterario ed artistico attivo intorno agli anni 1924-1945 e che ebbe il suo primo manifesto ad opera di André BRETON, soprannominato dai suoi detrattori il Papa del Surrealismo, ed il suo precursore in DADA (Tristan TZARA). Il movimento è caratterizzato dall'uso dell'insolito o dal tentativo di trascendere il pensiero ordinario per rivelare gli aspetti dei significati più profondi e delle associazioni non coscienti, contribuendo, di molto, a promuovere le concezioni di FREUD e JUNG.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale i membri di Les Réverbères dovettero seguire ognuno la propria strada segnata dal destino nel grande marasma generale che s'impossessò della Francia. Solo nel 1940 i quattro si ritrovavano per fondare il nuovo movimento "LA MAIN A PLUME" e ad essi si aggiungevano nuovi elementi: Paul ELUARD, George HUGNET, Maurice BLANCHARD.
La nuova avventura nel COLLEGIO SURREALISTA DI PATAFISICA, iniziata alla fine degli anni '40, non contava Gérard de Sède tra i suoi aderenti, ma Noel Arnaud ne era membro importante ed è proprio in questo ambiente che de Chérisey potrebbe aver incontrato, più tardi, l'attore e scrittore Francis BLANCHE, amico di Arnaud con il quale aveva frequentato lo stesso liceo parigino.

Il Collegio è la creatura voluta dai sostenitori dello scrittore Alfred JARRY. Nato a Laval nel 1873 aveva condotto una vita eccentrica e sregolata, identificandosi in parte con i suoi personaggi, morendo alcolizzato e tubercolotico a Parigi nel 1907. Ottenne successo, dopo lo scandalo seguito alla pubblicazione della commedia satirica "Ubu Roi", originariamente concepita come spettacolo di marionette, con la quale volle colpire la stupidità e la violenza delle convenzioni sociali. Nel 1900 diede seguito con l'altra commedia, "Ubu enchainé", dove è ripreso lo stesso personaggio-maschera, grandiosamente negativo, dell'opportunista avaro e prepotente. Tra le numerose altre sue opere, "Gestes et opinions du docteur Faustroll pataphysicien", uscì postumo nel 1911. Sulla base di quest'ultima opera, gli ammiratori di Jarry fondarono una nuova "scienza", la patafisica, solo in parte burlesca, definita come «la scienza delle soluzioni immaginarie» e destinata a studiare le «leggi che regolano le eccezioni». Membri della società, rimasta occulta per circa 25 anni, sono stati anche gli scrittori italiani Italo CALVINO ed Umberto ECO. [2]

Negli anni '60, alcuni fuoriusciti di Les Revérbères e del Collegio, fondavano un nuovo gruppo letterario - scientifico, dapprima conosciuto come SELITEX (minaire de Littérature Expérimentale), i cui primi lavori comparvero proprio nella rivista del Collegio di Patafisica del quale costituiva la Commissione di Composizione ed i membri erano nominati "Datari". Da giovedì 24 novembre 1960, nella cantina del "Vero Guascone", il matematico - scacchista François LE LIONNAIS, diede al nuovo gruppo la denominazione di OULIPO (Ouvroir de Littérature Potentielle), sottocommissione autonoma nella Commissione degli "Imprévisibles" retta da Raimond QUENEAU.
Anche l'Oulipo, come il Collegio, non si considerava una sorta di scuola o di movimento letterario, ma, piuttosto, come una specie di società segreta. All'inizio si ritrovarono sette amici dagli interessi complementari: matematici che avevano a cuore la letteratura, uomini di lettere con l'amore per le scienze esatte, che si definivano come dei «topi che devono costruire il labirinto dal quale si sono proposti di uscire». La "letteratura potenziale" consiste per i membri dell'Oulipo, in una ricerca di forme, di nuove strutture e procedimenti suscettibili di generare poesie, romanzi, testi rispondenti a prefissati schemi, prescindendo quindi, anche dal tradizionale concetto di "ispirazione" e che potranno essere utilizzate dagli scrittori a loro piacimento.

Un esempio della struttura oulipiana, che più c'interessa da vicino, è quella del romanzo di George PEREC, "La Vie mode d'emploi" (1978). Tutto il romanzo è come una scatola contenente una moltitudine di romanzi; Perec immagina un palazzo parigino al quale sia stata tolta la facciata, di modo che tutti gli ambienti siano contemporaneamente visibili. La struttura è schematizzata da una sorta di scacchiera 10x10, dalle cantine alle mansarde, e Perec, ispirandosi alla progressione del cavallo nel gioco degli scacchi, tocca varie caselle e crea tanti romanzi in uno.

Tornando alle nostre ricerche e, a riprova di quanto sia stato importante l'ambiente creativo del Surrealismo per i personaggi del dopo Saunière, si deve notare come anche il famoso libretto "LE SERPENT ROUGE" contenga simbolismi che provengono dal "Mysterium Coniunctionis" di JUNG, opera tenuta in grande considerazione dai Surrealisti.
Henry Lincoln, peraltro, è stato il primo ad indicare la probabile connessione tra la vicenda di Rennes ed i gruppi surrealisti, indicando il dipinto murale di Notre Dame de France, in cui il pittore Jean COCTEAU, vi appare ritratto con un pentagramma sulla fronte, simbolo di riconoscimento con altri artisti surrealisti, come Guillaume APOLLINAIRE che aveva una voglia a forma di stella sulla testa e Raymond ROUSSEL autore dell'opera teatrale "La Stella sulla Fronte". Nel murale di Cocteau è presente anche una Rosa Blu, evidente allusione al gruppo di artisti simbolisti russi che influenzarono Marc CHAGALL ed altri pittori.

Lo scrittore "patafisico - oulipiano" Raymond Queneau propose un nuovo senso di interpretazione degli eventi della vita sostenendo «l'uscita dalla storia» come una soluzione possibile per introdurre un po' d'ordine e di logica in un mondo che sembra esserne totalmente privo. è questa la tesi avanzata nel suo più famoso romanzo "Les fleurs bleues" (1965) in cui «si prende gioco della storia negandone il divenire per ridurla alla sostanza del vissuto quotidiano» (Italo Calvino, Introduzione a "I fiori blu", Einaudi, 1981).
Più scarse, invece, sono le notizie biografiche a disposizione su de Chérisey. Fu, sicuramente un uomo particolarmente incline ad un tipo di umorismo inusuale. Come de Sède, anche il marchese frequentava persone prossime ai gruppi surrealisti.

Ad ogni modo, fu un gentleman, un bon vivant che amava moltissimo ridere e far ridere e, ovviamente, come scelta di vita fece l'attore comico, facendo teatro, partecipando a trasmissioni radiofoniche, la più famosa nel 1956, assieme a Roland DUBILLARD, in "Grégoire et Amédée" e, infine, l'attore cinematografico interpretando parti secondarie.

Ed, infatti, è proprio nel 1960, sulle scene del film "Vive le Duc" [3] che de Chérisey ebbe modo di lavorare con Francis Blanche, all'epoca già famoso attore e fantasista francese, noto per il programma radiofonico "Signé Furax", in coppia con il più anziano attore comico Pierre Dac.

Il serial radiofonico nasce nel 1952, nella Francia liberata dai nazisti. Il debutto è modesto e la prima stagione, di 642 episodi, viene diffusa su RTF in un format di soli dieci minuti. Il primo episodio della serie è intitolato "Malheures aux Barbus" ed ha come protagonisti Black e White due detectives privati che cercano di contrastare i piani diabolici di Edmond Furax, che firma le sue malefatte con la sigla "Signé Furax". Quattro anni dopo, nel 1956, una nuova serie parte su Europa 1 con nuove storie interpretate da tre personaggi principali accompagnati da una miriade di altri secondari. è il debutto della grande era di Signé Furax, quella che lascerà l'impronta nel paesaggio radiofonico e durerà per quasi quattro anni con più di 1200 episodi ed avrà due repliche nel 1968 e nel 1988.

Pierre Dac (alias Isaac d'André) fu un umorista dell'assurdo rinomatissimo. Aveva cominciato la sua carriera di commediante nel 1922 ed arrivò alla celebrità quando creò ed editò la rivista "L'Os à Moelleè, dal 1938 al 1940, che ebbe un seguito nel 1964. Fu ingaggiato, durante la guerra, da De Gaulle e divenne il suo speaker alla BBC. Successivamente divenne scrittore e si orientò verso i "feuilletons" radiofonici, tra i quali "Signé Furax" e "Bons baisers de partout".
Francis Blanche (1921- 1974) fece il suo debutto nel cabaret all'età di diciassette anni, dopo aver effettuato studi brillanti. Autore di oltre 400 canzoni surrealiste e di vari altri tipi, dal genere falsamente tradizionale allo stile americano a quello realista, opere tutte ben interpretate sia da Tino Rossi o da Edith Piaff così come dai Frères Jacques, dedicò la propria vita alla comicità surrealista in numerose trasmissioni radiofoniche, opere teatrali ed infine interpretò personaggi primari in diversi films. [4]

L'eclettico marchese Philippe de Chérisey fu, dunque, senza alcun dubbio, il "ghost writer" di Plantard, l'autore delle tanto fantasiose (?) elucubrazioni culturali e delle "confezioni materiali", opere nate a supporto delle vicende storiche e delle mille altre notizie necessarie a rifare la verginità e ad operare il "risveglio" del Priorato di Sion ed alla cui resurrezione parteciparono entrambi attivamente. Si può dire che il rapporto amicale tra Philippe e Pierre fu dello stesso genere di quello che, a suo tempo, era insorto tra Boudet e Saunière. Non è, quindi, neanche improbabile che il marchese fosse collegato ad ambienti esoterici o massonici, così come pare di poter cogliere nelle allusioni da lui fatte sulla personale ricerca del Graal o nelle dichiarazioni del giornalista Jean Luc Chaumeil che lo avrebbe conosciuto nella cerchia di amici comuni, «trois princes Rose+croix de la bonne ville de Liège».



Note

[1] Gérard de Sède - In Memoriam

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[2] Pataphysique

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[3] akas.imdb.com

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[4] A1, B1+B2 Signé Furax (Blanche / Dac / Gordeaux / Mallat / Blanc)

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